mercoledì 24 agosto 2016

Fuorigioco-La storia

Il fuorigioco è una regola inclusa nel regolamento di alcuni sport e in ciascuno di essi fa riferimento alla posizione relativa dei giocatori della squadra attaccante rispetto ad una linea, immaginaria o realmente tracciata sul terreno di gioco. È presente nel regolamento dei seguenti sport:
·         Calcio
·         Hockey su ghiaccio
·         Rugby

Nel calcio Il fuorigioco è disciplinato dalla Regola 11 del Regolamento del Gioco del Calcio.Un giocatore si dice in posizione di fuorigioco quando - nel momento in cui un compagno giochi il pallone - egli si trovi al di là della linea del pallone e tra di lui e la linea di porta avversaria non ci siano almeno due giocatori avversari (uno dei quali può eventualmente essere il portiere, condizione questa non necessaria). Lo stazionare in posizione di fuorigioco non costituisce in sé un'infrazione. La posizione di fuorigioco di un giocatore viene punita solo nel momento in cui un compagno di squadra esegua un passaggio (anche in maniera fortuita) verso l'uomo in fuorigioco e questi entri in contatto con il pallone, oppure, pur non essendo il destinatario, influenzi un avversario o tragga vantaggio dalla propria posizione. In passato il regolamento era meno permissivo punendo il fuorigioco indipendentemente dall'uomo al quale fosse diretto il passaggio, salvo prevedere, in alcuni casi il fuorigioco passivoo non punibile. Se un calciatore, infortunato o meno, durante il corso di un'azione termina all'esterno del terreno di gioco, ai fini del calcolo del fuorigioco dovrà essere considerato come se giacesse sul terreno di gioco, nel punto della linea perimetrale più prossimo a lui; in tale contesto, se un difensore rotolasse accidentalmente all'esterno della propria linea di porta, e il portiere suo compagno fosse ancora fra i pali, essi terrebbero in gioco qualsiasi avversario sul terreno di gioco.
Il fuorigioco fu codificato nel 1864 al momento della stesura del primo regolamento ufficiale della storia del calcio. Inizialmente si prevedeva che fra il giocatore che riceveva un passaggio e la porta avversaria vi fossero perlomeno 4 giocatori avversari. L'origine della regola sta nel fatto che si voleva evitare che uno o più attaccanti attaccassero da tergo il difensore che giocava la palla. Nel 1866 il fuorigioco passò da 4 a 3 uomini e dal 1907 si iniziò a sanzionare questa infrazione solo se il giocatore si trovava nella metà campo avversaria.
La modifica che più ha influenzato la storia del calcio (proposta per primo nel 1925 dall'allora tecnico del Newcastle) è senz'altro quella del 1926, con la quale si passò dal fuorigioco a 3 a quello a 2 giocatori. Questa variazione, volta ad aumentare la spettacolarità del gioco, sortì gli effetti desiderati e il numero di reti aumentò decisamente. Questa rivoluzione regolamentare ne determinò un'altra dal punto di vista tattico: l'esigenza di rafforzare la difesa spinse Herbert Chapman, allenatore dell'Arsenal, a inventare un nuovo modulo di gioco che gli permise di guidare la squadra londinese a vincere due titoli nazionali. Il WM (anche detto Chapman system o semplicemente il Sistema),
come venne battezzato, andò a sostituire la piramide (tattica coniata nei college dell'Università di Cambridge e sino ad allora universalmente diffusa) e ben presto sopravanzò anche il WW (anche detto il Metodo), diffusosi nello stesso periodo nell'Europa continentale ad opera degli amici e rivali Vittorio Pozzo e Hugo Meisl, allenatori rispettivamente dell'Italia e dell'Austria. La più geniale trovata del Sistema consiste nell'arretramento del centromediano, che, a differenza del centromediano del Metodo (detto perciò "centromediano metodista"), perdeva così i suoi compiti di rilancio dell'azione per dedicarsi a marcare il centravanti avversario, in modo da controbilanciare lo svantaggio numerico in fase difensiva.
Per cercare di placare le polemiche nate dai sempre maggiori errori arbitrali, l'allora presidente della FIFA Blatter considerò la possibilità di eliminare del tutto la regola del fuorigioco.
 Questa eventuale modifica rivoluzionerebbe il mondo del calcio ma a mio parere sarebbe utile dato che è difficilissimo vederlo o non vederlo visto che l’ occhio del guardalinee deve vedere almeno 3 punti in un istante e il gioco ne trarrebbe .profitto con una maggior distanza fra giocatori che permetterebbero trame più fluide-
Il controllo del fuorigioco, nelle serie maggiori quali quelle della Lega Nazionale Professionisti, è demandato ai due assistenti arbitrali, i quali devono immediatamente segnalare con la propria bandierina all'arbitro quando un calciatore deve essere punito per infrazione di fuorigioco.

La disposizione secondo la quale un calciatore si trova in posizione di fuorigioco se una parte qualsiasi del suo corpo (escluse le braccia e le mani) sono più vicine alla linea di porta avversaria sia rispetto al pallone, sia rispetto al penultimo difendente, è recente, in quanto fino alla stagione 2004-05 in Serie A era necessario che passasse una "luce" fra i due corpi, ovvero un calciatore si trovava in posizione di fuorigioco solamente se fra lui e il penultimo difendente passasse della luce, e quindi ci fosse dello spazio vuoto, posta comunque la maggiore vicinanza dell'attaccante rispetto alla linea di porta avversaria.


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